venerdì 21 gennaio 2011

Ma che faccia ha Carlina?

L'immagine di Carlina al momento della scomparsa nel 1987 e il photo composite che ricostruisce il suo preumibile aspetto all'età di circa 19 anni.
«Carlina White aveva solo 19 mesi quando venne rapita da un ospedale di Harlem, New York, nell’agosto 1987. Ora la ragazza, con un’inchiesta personale, ha scoperto la sua vera identità e ha potuto ritrovare la sua famiglia.»
L'Unione Sarda

«New York - (Adnkronos) - Era scomparsa il 4 agosto 1987 all'età di 19 giorni, dopo che la madre naturale l'aveva portata all'ospedale di Harlem perché aveva la febbre. Allora si parlò di una misteriosa donna vestita da infermiera, ma le indagini non portarono a nulla. Ora il caso si riapre. La giovane:"Sul sito delle persone scomparse ho trovato una bimba che mi somigliava tantissimo e ho cominciato a dubitare".»
Adnkronos

L'avviso di ricerca di Carlina White
pubblicato da vanishedmissinglost.wordpress.com
«Carlina White fu portata via a 19 giorni di vita da un ospedale di Manhattan, dove era stata ricoverata insieme alla madre perchè febbricitante, il 4 agosto del 1987. Circa due ore dopo l’ammissione, Carlina scomparve dalla culla del reparto di pediatria dove riposava.»
LASTAMPA.it

«WASHINGTON – Carlina White aveva solo 19 mesi quando venne rapita da un ospedale di Harlem, New York, nell’agosto 1987. Ora ha la ragazza, con un’inchiesta personale, ha scoperto la sua vera identità ed ha potuto ritrovare la sua famiglia. Quello di Carlina era un «caso freddo».»
CORRIERE DELLA SERA.it

«Indagando sul web si riconosce in una foto da neonata e ritrova la sua vera famiglia. Singolare storia di una ragazza di 23 anni, Carlina White, che fu portata via a 19 giorni di vita da un ospedale di Manhattan, dove era stata ricoverata insieme alla madre il 4 agosto del 1987.»
TG La7

«Ha impiegato 23 anni a capire che qualcosa non andava nella sua famiglia: tutti troppo diversi da lei. Ha indagato da sola su casi di bambine scomparse, ne ha individuato uno che poteva essere compatibile con la sua età e, dopo un test del Dna, ha avuto la certezza di essere proprio lei la bimba rapita nel 1987 da un ospedale di Harlem. L'incredibile storia viene raccontata dal New York Post che a tutta pagina pubblica le foto della neonata, nonché le foto segnaletiche diffuse allora dalla polizia, e quella della donna come appare oggi. Si tratta di Carlina White e aveva solo 19 mesi quando fu presa da un ospedale di Harlem.»
La Repubblica.it

E qui mi fermo con le citazioni, anche perché per quanto sia poco brillante la mia mente, perfino io ho capito che non saprò mai se questa benedetta ragazzina è scomparsa dall’ospedale a 19 giorni o a 19 mesi. Del resto bisogna anche ammettere che ai fini della storia non è che cambi poi tanto la sostanza. Per quanto riguarda la cronaca la potete desumere dai vari link da cui sono estratte le citazioni qui sopra, ma riguarda la scomparsa di una bambina, Carlina White appunto, dall’ospedale di Harlem nel 1987. Raggiunta l’età della coscienza Carlina, che era stata chiamata Nejdra nel frattempo, pare che abbia iniziato a notare un’assenza totale di affinità con la madre, finché questa non è stata in grado di esibire l’atto di nascita nel momento in cui Carlina-Nejdra pare sia rimasta incinta a sedici anni. I sospetti e le incongruenze si sono fatti talmente forti da spingere la ragazza documentarsi sui siti dedicati alle persone scomparse, finché non ha trovato un’immagine di una bambina in cui si è riconosciuta. Successivi esami del DNA hanno poi confermato il rapporto di parentela con i genitori naturali.

Sì, va bene, ma in un blog di fotografia cosa c’entra?
Si parlava di recente del possibile scostamento dal noema barthesiano, della natura della fotografia digitale/o della natura digitale della fotografia. Bene l’immagine della piccola Carlina era sicuramente un’immagine analogica che ha conosciuto una diffusione digitale attraverso la rete. L’immagine di come avrebbe potuto essere Carlina a un’età di circa 19 anni è un’immagine di sintesi veicolata anch’essa per via digitale. Il photo composite è realizzato presumibilmente con un software in grado di restituire un’immagine in cui le presumibili trasformazioni morfologiche del volto derivanti dal passare degli anni assumono una forma visibile, pur in assenza dell’originale.
Schermata con la seconda foto dedicata alla storia di Carlina White su repubblica.it
Ora leggendo e mediando tra le varie versioni pubblicate, pare che Carlina si sia riconosciuta attraverso le immagini di quando era piccola, cosa più facile da credere di quanto non possa esserlo facendo riferimento al photo composite. Se infatti si assume che nella seconda foto pubblicata nelle mitiche gallerie di repubblica.it sia Carlina al giorno d’oggi, c’è da dire che la rassomiglianza è abbastanza relativa. Riconoscibile è soprattutto la forma delle labbra e forse dell’arcata sopraccigliare.
Ma in realtà non lo sapremo mai con certezza. Se infatti Carlina dopo più di venti anni ha potuto ritrovare i genitori naturali grazie a una foto, noi, grazie alla notoria professionalità con cui sono redatte le gallerie di repubblica.it, non sapremo mai quale sia il volto odierno di Carlina. Del resto si sa che le didascalie in ambito fotogiornalistico sono un optional sgradito..
Schermata dal sito on-line de L'Unione Sarda.
(clicca per ingrandire)

Ma, per fortuna ci sono giornalisti più seri e professionali. Basta buttare un occhio alla versione on-line de l'Unione Sarda. Facile anche verificare le fonti con una semplice ricerca su Goggle Immagini. Ebbene sì la fonte è Facebook.com. Per altro cliccando l'immagine si viene portati alla pagina di tal Lna A. White, che dichiara di essere nata il  24 settembre 1982... Certo io non sono gran che fisionomista e ho scelto di fare il licelo classico perché si aveva poco a che fare con i numeri... ma se Carlina è scomparsa nel 1987, che avesse 19 giorni o 19 mesi, si sicuro non poteva esser nata nel 1982.
A nessuno sorge il sospetto o repubblica.it o a L'unione Sarda abbiamo commesso un errorino?

E se a questo punto dessimomo il via al grande gioco dell'anno: Che faccia ha oggi Carlina?
Schermata dei risultati della ricerca su Goggle Immagini della voce Carlina White. (clicca per ingrandire)

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2 commenti:

francesco peluso ha detto...

Il print screen a conclusione del topic iniziale è emblematico.
Ho provato anch'io, nella mia videata sono comparse scarpe da ginnastica, il presidente Obama, una formula matematica, una serie di ragazze (tra cui una bionda e una in mutande) uno stadio, prodotti cosmetici etc etc etc.

Dunque una, nessuna e centomila...

La semplicità della creazione, la modificabilità del supporto, la riproducibilità all'infinito, la possibilità tramite metatag di essere ricercata e vista da un numero enorme di persone quasi nello stesso tempo ha chiaramente fatto perdere la validità di reale e di in quel momento della fotografica diciamo cartacea per fare assumere alla fotografia digitale connotati e valenze diverse.

Una valenza immateriale non tanto nella sua intrinseca natura ma piuttosto per il prodotto del suo utilizzo.

E questa sua misteriosa immaterialità è forse una delle cause della paura della gente della fotografia e di farsi fotografare.

E come spesso capita nella vita arrivati ad un punto moderno? e ipertecnologico riprendono forza concetti antichi ed arcaici.

Non è che i popoli arabi avevano ragione (soprattutto le donne) a non volersi farsi fotografare ?

La fotografia ((o meglio il prodotto del suo utilizzo) ruba l'anima?

Ha rubato l'anima di Carlina trasformandola in un paio di scarpe, in uno stadio, in Obama, in ragazze più o meno vestite, in prodotti cosmetici, in una formula matematica, in una ragazza nera bella ed alta?

Dario ha detto...

Ancora una volta ritorna il concetto che quello che si trova sulla rete è vero. L'ho visto su internet, l'ho letto sul blog ... e così via sono affermazioni che sembrano bastare a confermare una tesi.
Io lavoro molto con i dati e le statistiche e la prima cosa che si verifica è la fonte. Concetto banale e conosciuto anche per i giornalisti che oltre a scrivere la verità dovrebbero anche preoccuparsi di "citare" la verità.
In realtà penso che avere informazione non serva a nulla se non è informazione vera, ma soprattutto fagocitiamo tutto senza curarci della sua qualità. Oltre all'inquinamento da immagini c'è anche l'inquinamento da informazioni. Ancora una volta ci lasciamo prendere in giro per non avere la forza, o l'intelligenza, di porci in maniera critica nei confronti di quello che osserviamo....